L’assaggio dell’olio è un momento importante che può dare molte soddisfazioni. Per eseguirlo, però, bisogna osservare una serie di accorgimenti. Quasi un rituale.

 

Per prima cosa si prende il bicchierino con l’olio e lo si agita leggermente, per diluire la parte di liquido che è stata più a contatto con l’aria. Poi si prende un piccolo sorso (circa un cucchiaino) e lo si tiene in bocca senza ingoiarlo. A questo punto, l’olio va fatto circolare su tutta la lingua e nella cavità orale cercando nello stesso tempo di mescolarlo con l’aria. Durante quest’operazione accade ciò che in gergo viene chiamato strippaggio: il contatto dell’olio con l’aria fa sprigionare ulteriormente gli aromi, completando così l’insieme delle sensazioni da raccogliere.

 

Ora: alcuni di voi magari avranno avuto modo di assistere a un assaggio di olio. E in quel caso, ricorderanno ancora qualcosa di molto particolare. Mi riferisco agli schiocchi e risucchi tipici che l’assaggiatore fa quando ha l’olio in bocca. Beh, in difesa dell’assaggiatore bisogna dire che quei rumori, per alcuni addirittura imbarazzanti, sono in realtà fondamentali per apprezzare il gusto di un olio senza alterarne le caratteristiche.

 

Alla fine il piccolo sorso non va comunque inghiottito ma deve essere espulso in un apposito contenitore e, tra un assaggio e l’altro, è necessario “pulirsi la bocca” mangiando un cracker o un pezzetto di mela e bevendo un po’ d’acqua. In questo modo le papille gustative possano tornare a uno stato di neutralità.

 

Pronte, finalmente, per un nuovo assaggio.